Claudia Navarini:
Il mio incontro con i Fiori di Bach avviene nel 1996.Costretta ad una vita piuttosto tranquilla da una gravidanza difficile ho iniziato a leggere con molto interesse i libri di Bach e della Scheffer. Avevo esperienza diretta personale con l’omeopatia,di cui conoscevo la grande efficacia, ma anche gli effetti collaterali e o aggravamenti fastidiosi.La ragione per cui Bach stesso, famoso omeopata, decise di cercare dei rimedi differenti per curare, capaci di un’azione ugualmente efficace ma piu’ dolce, era la stessa.
Tutto quello che appare su questo blog è frutto della mia personale esperienza, come mamma autodidatta nello studio dei fiori prima, e come terapeuta che utilizza anche i fiori di Bach, poi.
Questo è il mio viaggio attraverso l’ esperienza della floriterapia.E la prima tappa e’ Edward Bach, la sua vita, le sue opere ed il suo pensiero.
EDWARD BACH – LA SUA EVOLUZIONE
Medico inglese di origine gallese (1886 – 1938), conosciuto dapprima come batteriologo, immunologo e omeopata.
- Osservazioni relative alla scoperta che le malettie fisiche sono “cristallizzazioni di conflitti psichici interiori e di schemi di comportamento negativi”.
- Ricerca di un metodo che consenta in modo semplice a tutti gli individui di prevenire da sè l’insorgere di malattie fisiche grazie al tempestivo trattamento degli atteggiamenti spirituali negativi.
- Osservazione e definizione dei 38 “schemi comportamentali della natura umana” di carattere negativo.
- Scoperta che la forma più alta di salute non si può raggiungere per mezzo di sostanze innaturali o nocive.
- Individuazione di 38 piante,alberi e arbusti che sono in rapporto armonico, sul piano energetico, con i 38 archetipi di schemi comportamentli negativi.
- Sviluppo di metodi specifici di preparazione simili a quello omeopatico (metodo del sole e metodo della cottura).
Oggi Edward Bach viene sempre più riconosciuto come uno dei padri della nuova medicina dolce.
SULL’AZIONE DEI CONCENTRATI DI FIORI DI BACH
L’effetto non si esplica sull’Io organico, bensì sugli strati sottili carichi di vibrazione che lo controllano, il cosiddetto campo bioenergetico.
Su questo piano sono immagazzinati fra l’altro, come in un programma di computer, i nostri schemi di reazione psichica agli impulsi emotivi, con i loro aspetti positivi e negativi.
Bach si rese conto che esistevano 38 schemi base essenziali del comportamento psichico.
I 38 concentrati di fiori di Bach corrispondono, a livello energetico, agli aspetti positivi dei nostri 38 schemi di reazione, subordinati al livello del nostro Io superiore. Quindi hanno una frequenza oscillatoria più alta degli aspetti negativi dei 38 schemi di reazione psichica.
Con l’assunzione dei concentrati di fiori di Bach, la frequenza di oscillazione più alta (l’aspetto positivo) si sovrappone alla frequenza di oscillazione più bassa (l’aspetto negativo), innalzandola gradualmente al livello superiore.
Quindi viene rafforzato o ristabilito il legame con il livello dell’Io superiore, che è anche il nostro medico interiore.
In questo modo si compie la “riarmonizzazione” del campo bioenergetico.
Edward Bach ha scoperto le essenze floreali,ha dedicato la sua vita allo studio ed alla sperimentazione dei rimedi ,ma il materiale che ci ha lasciato non e’ sufficiente per utilizzare la floriterapia.L’ interpretazione dei sintomi del corpo rispetto alla descrizione che lui dava degli stati d’ animo indotti dai fiori non e’ cosi immediata per chi si avvicina allo studio dei fiori.Eppure Bach ci ha lasciato qualcosa di piu’ di un pronto soccorso emotivo. I fiori sono in grado di curare anche le malattie del corpo.E Bach li utilizzava anche e soprattutto per questo.L’ epoca in cui sono stati scoperti era precedente alla diffusione della moderna farmacologia e si doveva far fronte a molte malattie.
La cosa che non mi convinse nel testo della Sheffer “Metodo originale della floriterapia di Bach” era l’affermazione che somministrare i fiori fosse una sorta di panacea…impossibile produrre effetti indesiderati.I fiori agivano solo se esisteva uno squilibrio mentre non avrebbero prodotto alcun effetto in caso di somministrazione sbagliata.
Utilizzare i fiori su mio figlio per una problematica complessa richiedeva una conoscenza piu’ profonda del loro spettro d’ azione e dei loro effetti.
Ho studiato i libri di Kramer (“Nuove terapie con i fiori di Bach” vol.1,3) che suddividono i rimedi floreali di Bach nelle 5 LOGGE ENERGETICHE della medicina cinese che io già conoscevo. Kramer ha individuato 7 fiori per ogni loggi a energetica, due TRIPLETTE una per l’aspetto YIN e una per quello YANG, piu il. fiore base detto anche ESTERIORE.
Ad ogni tripletta e’ possibile associare uno dei dodici meridiani,ogni tripletta e’ costituita da un fiore di COMUNICAZIONE,uno di COMPENSAZIONE ed uno di DECOMPENSAZIONE.
IN QUESTO METODO CHI SOMMINISTRA I FIORI FOCALIZZA VELOCEMENTE L’ AREA CHE PRESENTA UNA PROBLEMATICA DA RISOLVERE. Lo squilibrio può essere
- identificato in una loggia energetica;
- associato alla disfunzione energetica di un organo ;
- collegato all’aspetto emozionale a cui quell’organo viene attribuito;
- corretto dall’uso di una miscela di fiori che tenga conto del punto in cui c’è uno squilibrio, e se questo riguarda il fiore di comunicazione, quello di compensazione o il fiore di decompensazione.
Inoltre ci si avvale anche dei rapporti tra le logge energetiche cinesi che sono regolati dal ciclo di controllo e da quello di nutrizione. Il grande regalo di questo metodo e’ la precisione e la sicurezza con cui si opera. Si sa quello che si mette in moto, ed e’ possibile intervenire per correggere effetti indesiderati.
All’interno delle logge energetiche i fiori costituiscono tutti gli aspetti emotivi, fisici e psicologici che rappresentano. Quando compaiono effetti indesiderati, spesso questi corrispondono ad un fiore della loggia energetica su cui si sta lavorando che non è contenuto nella miscela di fiori che si sta utilizzando. Per riarmonizzare è sufficiente aggiungere quel rimedio.
Un ulteriore e indispensabile approfondimento per conoscere le indicazioni delle singole essenze, e soprattutto, per riuscire a collegare l’aspetto più emotivo e spirituale del fiore descritto così bene da Edward Bach con i sintomi fisici, è dato dagli studi condotti da Ricardo Orozco.
Medico spagnolo, laureatosi all’università di Barcellona, ha studiato varie discipline olistiche tra cui shatsu, agopuntura e floriterapia. Ha scritto testi fondamentali per lo studio della floriterapia (Ricardo Orozco “Nuovi orizzonti con i fiori di Bach”, “Fiori di Bach, analisi comparata delle essenze”, “Manuale per l’applicazione locale dei fiori di Bach”).
In questi testi Orozco fornisce nuove chiavi per la cura di problemi fisici e spirituali, ampliando radicalmente lo spettro d’azione dei fiori, spesso ridotto erroneamente ai problemi di tipo psico – emozionale. Scrive Orozco “La conoscenza dei Fiori di Bach è come la vita: non finisce mai.” In “analisi comparata delle essenze”, l’autore ha compiuto una ricerca minuziosa delle più sottili differenze energetiche tra le essenze floreali. Questa ricerca è di fondamentale importanza poiché spesso il successo della cura con i rimedi floreali dipende dall’abilità del terapeuta di scegliere l’essenza giusta per uno specifico squilibrio e , all’apparenza, molti fiori possono avere simili indicazioni. In “Manuale per l’applicazione locale dei fiori di Bach”, Orozco dimostra l’efficacia dell’uso topico delle essenze floreali per curare problemi di tipo fisico.
Metodo cutaneo
Diverso è l’approccio del metodo di utilizzo dei fiori di Bach secondo Kramer e Wild, descritto nel secondo volume di “Nuove terapie con i fiori di Bach”. I due autori hanno stabilito una connessione tra le essenze floreali e la superficie cutanea del nostro corpo. La pelle è uno specchio magico su cui si riflette tutto il nostro mondo interiore: è una mappa della memoria sulla quale si registrano sentimenti, le esperienze , i traumi, le malattie. Grazie a queste sue caratteristiche la pelle è un organo capace di dare molteplici messaggi: essa reca il tracciato dei meridiani dell’agopuntura e la rete delle zone cutanee riflesse. Ma sulla pelle ,come sull’iride dell’occhio secondo l’iridologia, si disegna anche la mappa delle zone sensibili, che,a sua volta stimolate con la giusta pressione, ridestano la condizione pscico-emotiva che si accompagna al disturbo originario. Il tessuto cutaneo è la sede della memoria archetipale dal quale la corteccia cerebrale attinge le sue informazioni, depositandovi quanto ritiene opportuno archiviare. In base a ciò esiste un riflesso psico-cutaneo mediante il quale i sentimenti le emozioni e i pensieri sensibilizzano una determinata area che può divenire ipersensibile. Analizzando le zone cutanee possiamo individuare quali sentimenti hanno perturbato l’individuo, mentre attraverso la stimolazione di certe zone della cute possiamo evocare il sentimento ad esse corrispondente. La cute rappresenta il confine apparente del corpo fisico dove le informazioni, le vibrazioni, i colori prendono corporeità. E’ la carta sensibile su cui le variazioni del corpo eterico e degli altri corpi sottili si imprimono nel tradurre i messaggi dal mondo dell’invisibile a quello dell’apparenza.
Le zone cutanee si dividono in aree attivate e aree silenti:
le aree attivate sono zone del corpo che manifestano la necessità di essere curate mediante la comparsa di pruriti, ipersensibilità,eruzioni, rossori, colore diverso, dolori, diversa compattezza. In questo modo con la carta topografica della pelle individuiamo il fiore da usare localmente o anche abbinarlo per via orale.
Le aree silenti sono zone cutanee dove non compaiono segni evidenti di alterazioni, perché non si è ancora manifestata e tradotta in un disturbo, ma a livello eterico è già attiva. Oppure la manifestazione si presenta in altre aree corrispondente ad altri fiori, ma avremo comunque una manifestazione diversa tipo neo o peluria. Una volta individuate le varie aree problematiche è bene valutare anche la corrispondenza dello stato psico-emozionale. Bisognerà valutare i casi in cui è meglio intervenire localmente con i fiori oppure utilizzare le zone cutanee per testare il fiore che poi andrà inserito nella miscela da assumere oralmente.
VANTAGGI DELLA FLORITERAPIA DI BACH
Metodo di somministrazione facile, tenendo con sé la boccettina dei fiori si possono assumere in qualsiasi momento direttamente dalla pipetta.
Azione rapida
Non presentano contro indicazioni (allergie, interazioni con altri medicinali)
Possibilità di assunzione assieme ai farmaci allopatici o omeopatici (agiscono infatti su un livello energetico sottile)
LE DUE FORME DI SOMMINISTRAZIONE
- Metodo del bicchiere d’acqua
negli stati emotivi negativi acuti
Versare in un bicchiere d’acqua due gocce di concentrato del fiore o dei fiori prescelti, dal flacone di riserva (stock bottle), e bere a piccoli sorsi nell’arco di 15 minuti, ripetendo al bisogno.
- Flacone da somministrazione
negli stati emotivi negativi prolungati nel tempo
Versare tre gocce di concentrato per ciascuno dei fiori prescelti, dal flacone di riserva (stock bottle), in una boccetta da 30 ml, riempita in precedenza per 3/4 d’acqua naturale e per 1/4 d’alcol fino a 45 gradi. Prenderne ogni giorno almeno 4 gocce per 4 volte (se necessario più spesso), versandole direttamente sulla lingua.
QUANDO RICORRERE AI FIORI DI BACH?
Nelle malattie ricorrenti dei bambini (quando si ammalano sempre a scuola, all’asilo)
Quando i sintomi di una malattia insorgono a seguito di un trauma emotivo
Nelle malattie della pelle
In caso di eventi traumatici che hanno provocato fobie o stati d’ansia
IN CHE MODO I FIORI DI BACH AIUTANO A SUPERARE LE MALATTIE
Sia le malattie del corpo che i disagi emotivi o psicologici hanno origine da un alterazione della comunicazione tra il nostro sé superiore, il livello mentale e quello del corpo. Per esempio uno dei desideri più grandi della nostra anima è viaggiare, ma crediamo di non potercelo permettere, svolgiamo un lavoro monotono di cui non siamo contenti e si creano dei blocchi perché il nostro sé superiore non può esprimersi attraverso di noi. Può accadere che iniziamo ad avere ansia, incubi notturni, dormire male o sviluppare una depressione. Ignoriamo tutti questi segnali e magari ci curiamo con dei farmaci e dopo un po’ di tempo scopriamo di avere un problema a livello fisico, magari ci viene l’asma oppure un’ulcera o una colite. Assumendo i fiori già quando è presente il solo disagio emotivo, riprendiamo il contatto col nostro sé superiore e magari troviamo il modo di viaggiare, cambiamo lavoro, entriamo in contatto con le nostre reali necessità e impariamo a soddisfarle. Riprende il contatto con il nostro sé superiore e la malattia, che era solo l’espressione di questa perdita di contatto non ha più ragione d’essere e si dissolve. Assumere i fiori di Bach significa essere disposti a considerare il “non sentirsi bene” come un messaggio da interpretare, non come un disagio da rimuovere. Il risultato di questo approccio è l’avvicinarsi al proprio autentico percorso di vita per guarire. I fiori offrono quindi l’occasione di sentire nuovamente le pulsioni della nostra anima, sta a noi poi decidere se vogliamo coglierli per cambiare noi e migliorare la nostra salute, oppure ignorarli.