Sessione Individuale di COSTELLAZIONI SIMBOLICHE

Le dinamiche nascoste del nostro sistema familiare condizionano i nostri sentimenti e le nostre azioni, ostacolano il naturale fluire dell’amore nelle relazioni, oppure “irretiscono”, cioè legano una persona ad altri membri della famiglia, anche delle generazioni passate, costringendola a rivivere il loro destino. Questo può causare sofferenza in molti aspetti della nostra vita o in quella dei nostri figli: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la nostra salute fisica. Le Costellazioni, con le loro toccanti ed efficaci “rappresentazioni”  portano alla luce e in gran parte risolvono intrecci, vincoli e identificazioni inconsce con il destino dei membri delle nostre famiglie, restituendo a ciascuno la dignità del proprio posto. Ne risulta un appagante senso di continuità e al tempo stesso di libertà dal passato; un senso di serenità, di forza e di rilassamento che incoraggiano profondamente in ciascuno di noi l’amore, la compassione e il rispetto per noi stessi e per gli altri.

Le Costellazioni Familiari per trasformare e risolvere:

·       Difficoltà di coppia;

·       Problemi e blocchi con la famiglia di origine;

·       Problemi di lavoro con colleghi e dirigenti;

·       Impressione di non vivere la propria vita;

·       Situazioni di vita difficili.

·       Separazioni dolorose;

·       Ansie, sensi di colpa, insicurezza, aggressività;

·       Senso di non appartenenza.

Se vuoi approfondire le Costellazioni leggi sotto:

       Create dallo psicoterapeuta tedesco Bert Hellinger, si sono diffuse rapidamente in tutto il mondo. Qualunque sistema umano (le famiglie, le aziende, la scuola, le organizzazioni politiche, le nazioni…) è retto da relazioni nascoste che provocano dinamiche di dipendenza emozionale, conflitti e malesseri profondi, quelli che Hellinger chiama gli ordini dell’amore. Ciò che muove spesso i nostri comportamenti è infatti un amore cieco generato da un irretimento, che ci fa replicare a nostra insaputa parte del destino di un altro membro familiare, anche mai conosciuto, oppure ci fa restare invischiati nelle dinamiche esistenti fra i nostri genitori, o fa sì che portiamo un’emozione o un sentimento che non è veramente nostro ma appartiene a un nostro antenato che non lo ha potuto esprimere.
C’è una forza nei sistemi familiari che collega i membri in vita a quelli delle generazioni passate. Una delle leggi attraverso cui si esprime questa forza è quella dell’appartenenza. Tutti i membri hanno il diritto di far parte della famiglia. Se qualcuno in passato è stato escluso, altri nelle generazioni successive si incaricheranno inconsapevolmente di rappresentare questa persona in seno alla famiglia, ripetendo quel destino difficile, e portandone il peso, per fedeltà e per amore. La forza che governa il sistema familiare, la sua coscienza collettiva, legandoci a un antenato escluso e dimenticato, perché noi lo rappresentiamo, condiziona così le nostre scelte, i nostri sentimenti, i nostri pensieri. Il costellatore porta alla luce queste dinamiche nascoste, e ce le mostra. Solo se guarderemo la realtà così come è, e come è stata, e la accetteremo dentro di noi, e ci accetteremo così come siamo, allora potremo lasciare il nostro disagio, il nostro malessere e aprirci al cambiamento, liberi dagli irretimenti, onorando chi è stato escluso, e lasciandogli il suo destino, con amore e rispetto, per prendere solo il nostro.

Coscienza e anima

La coscienza collettiva del nostro sistema di appartenenza, sia essa della famiglia, del clan, della nazione, è la regolatrice delle coscienze individuali dei membri. Essa ci dice se siamo in sintonia con il nostro sistema. Se ci conformiamo ad essa ci sentiamo puri e innocenti (“coscienza pulita” – posso appartenere), se trasgrediamo avremo la “coscienza sporca” (la mia appartenenza è messa in pericolo). La coscienza è relativa ad ogni gruppo, unisce i suoi membri e li separa da quelli degli altri gruppi. Spesso in suo nome si possono commettere i delitti più atroci verso chi non appartiene al nostro gruppo. Vittime e carnefici sono un prodotto della coscienza del sistema, e restano legati da un’energia che si perpetua nelle generazioni successive di entrambi. I discendenti degli uni e degli altri potranno assumere lo stesso ruolo nelle loro vite, o invertirlo, finché non vi sarà stata la riconciliazione, che è opera dell’Anima universale, che ingloba tutti i sistemi di coscienze in sé. Quel che la Coscienza separa, l’Anima unisce.
Se guardo carnefici e vittime nella morte, gli uni accanto alle altre, posso prenderli nel cuore insieme, lasciandoli al loro destino. Questo non cancella le responsabilità in vita dei carnefici, ma risolve la scissione dentro di me al livello più alto dell’Anima.
Qualunque evento in cui si produca una colpa deve essere guardato col cuore, e con un’assunzione di responsabilità che ci permette di uscire dal blocco dei sentimenti.
Se accetto di portare la colpa divento immediatamente più forte e riprendo la mia dignità.

L’atteggiamento del costellatore, il campo morfogenetico e le rappresentazioni

Le costellazioni sono delle rappresentazioni in cui il cliente mette in scena la propria famiglia, scegliendo, tra i partecipanti al gruppo, dei rappresentanti per sé e per i membri della famiglia che il conduttore ha indicato come significativi, ad esempio il padre, la madre, i fratelli, un nonno o una bisnonna. Quindi li posiziona nello spazio, creando una immagine relazionale.
A questo punto, i rappresentanti saranno liberi di manifestare ciò che provano gli uni verso gli altri e di spostarsi liberamente. In questo processo essi sentono pienamente i sentimenti e la condizione fisica delle persone che rappresentano, anche se non le hanno mai conosciute e sono magari morte da tempo. All’improvviso, emergerà qualcosa di inaspettato fra loro, che rivelerà la trama nascosta che regge quelle relazioni. E questa è l’opera del campo (Anima) sapiente.
Il biologo inglese Rupert Sheldrake ha individuato l’esistenza di un campo di forza, che collega le menti individuali tra loro e alle forze più grandi che muovono i fenomeni dell’universo. La fisica dei quanti dà anch’essa conferme di quanto affermato da Sheldrake.
Nelle rappresentazioni delle costellazioni si attiva questo campo, e quel che accade è che coloro che sono stati scelti per rappresentare un membro della famiglia diventano dei canali di informazione e possono percepire i sentimenti e gli stati fisici della persona che rappresentano.
Sulla base di queste informazioni il conduttore porta avanti la costellazione fino al suo termine.
Ma anche il conduttore è un canale, e riceve “lampi” di informazione dentro di sé. Il suo atteggiamento è quello di una consapevole rinuncia ad intervenire. Egli si ritrae per raggiungere quel vuoto interiore che può far fronte alla pienezza e alla molteplicità delle apparenze della situazione che ha davanti. È all’erta e pronto ad agire, ma si astiene dal farlo. Dopo qualche tempo il molteplice si organizza intorno a un centro e le cose si mostrano nelle loro connessioni. La premessa per giungere a questo è la non-intenzionalità. Ciò significa rinunciare a qualunque giudizio e interpretazione soggettiva. L’altra premessa è il coraggio, il non aver paura di guardare la realtà così come è. In questo modo il conduttore resta in sintonia con la fortuna e la disgrazia, l’innocenza e la colpa, la vita e la morte. Questo è il movimento fenomenologico della conoscenza, come definito da Hellinger e come lo riscontriamo ogni volta che mettiamo in scena. Questo è l’atteggiamento interiore che si richiede al costellatore, al cliente e ai rappresentanti.
Ma la sapienza e la saggezza del campo cerca e trova soluzioni che vanno spesso al di là di quanto noi possiamo ottenere. Più il conduttore si ritrae e si fa guidare, più profonda è la rivelazione della soluzione.

Crescere a livello personale e professionale

Le costellazioni sono di aiuto in qualsiasi tipo di problema: con la famiglia d’origine e quella attuale; nelle relazioni sentimentali; nel lavoro, con i colleghi, il team, i dirigenti; nelle situazioni difficili che la vita ci mette di fronte come separazioni dolorose, lutti, ansie, sensi di colpa, insicurezze o aggressività inspiegabili; nella percezione di sé e nei conflitti interiori.
Il loro punto di forza risiede nel fatto che, grazie a questo metodo, ognuno può vedere nella sua rappresentazione e sentire profondamente nel corpo e nell’anima le dinamiche nascoste che lo hanno mosso, giungendo così a liberarsene e riprendendo in mano le redini della propria vita.
La consapevolezza che acquisiamo allora,e le energie mosse dall’aver aperto il cuore alla realtà così come l’abbiamo vista, ci danno la riconciliazione, la pace, la serenità e risolvono problemi apparentemente senza soluzione.

Il metodo delle costellazioni familiari viene utilizzato con il partner e con i figli, da psicologi e psicoterapeuti, da medici, educatori, insegnanti, assistenti sociali, mediatori familiari, operatori olistici, a scuola e in azienda. Anche nelle istituzioni, nelle aziende, nelle carceri, negli ospedali, nelle classi scolastiche, nei team sportivi c’è infatti una “coscienza collettiva” che riproduce le stesse dinamiche presenti in quella dei sistemi familiari.
Le costellazioni sono un percorso spirituale, una via che parla all’anima, che ci riconcilia con l’esistente e ci fa progredire nella realizzazione della nostra essenza e dei nostri talenti.

L’arte di aiutare

Come si aiuta in modo efficace e come ci si trattiene al momento giusto dall’aiutare? Il riconoscere quando è possibile e appropriato aiutare e quando ci si deve invece trattenere, è un’arte.
Aiutare semplicemente per compassione, lo possono fare molti, in realtà tutti. Ma aiutare in un modo che sia in sintonia con l’altro, con il suo destino e con la sua anima, e che con questo aiuto egli possa e debba crescere, questa è un’arte.
Sull’aiutare una volta ho scritto un piccolo aforisma: chi vuole aiutare, non può più aiutare. Poiché in quell’istante egli interferisce nell’anima dell’altro. L’aiutare viene permesso dall’altro. Solo allora chi aiuta può agire in un modo che per lui è appropriato e sicuro.
Se l’aiuto viene preteso, di regola non si può più aiutare, a meno che non si tratti di un grave incidente o cose simili. Poiché chi pretende aiuto si comporta come un bambino, e chi presta aiuto deve comportarsi in quell’istante come se fosse padre o madre. Entrambi allora iniziano una cosiddetta relazione terapeutica di trasposizione e controtrasposizione. Questa è sempre destinata a fallire.
Anche quando si fa una distinzione tra bene e male non si può più aiutare. Non appena facciamo questa distinzione, escludiamo qualcuno. Ci mettiamo contro chi consideriamo cattivo. Ma il vero aiutare che giova a tutti è solo possibile se tutti hanno ugualmente un posto nel proprio cuore, se riconosciamo che tutti hanno un ugual diritto di esserci e che a modo suo ciascuno, anche se forse lo vogliamo considerare cattivo, è irretito, proprio come noi che forse siamo irretiti nel bene e riteniamo che questo sia buono.
Dai risultati però vediamo che ciò che consideriamo buono di solito non è poi così buono. Per esempio anche quelli che hanno fatto qualcosa con buone intenzioni hanno sempre sbagliato qualcosa. Altrimenti non dovrebbero far riferimento al fatto che avevano delle buone intenzioni.
Il grande aiutare e l’arte di aiutare hanno bisogno di forza. Ed hanno bisogno di comprensione. Ed hanno bisogno di questo amore che tutto include.

Bert Hellinger

Tra i molti libri sulle costellazioni:
Bert Hellinger
“Ordini dell’amore”, ed. Crisalide
“I due volti dell’amore”, ed. Urra
Bertold Ulsamer
“Senza radici non si vola”, ed.Crisalide

 

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