Perché è importante la Lettura del proprio Albero Genealogico?
Innanzitutto ricercare dati e informazioni e narrare il proprio Albero risolve già al 60% molti problemi nel quotidiano, perchè occuparsi della propria famiglia di origine è già una “guarigione”. Nel mio lavoro ricostruire l’Albero Genealogico con la Psicogenealogia non significa “fornirvi ” dei dati (nomi/cognomi, date nascite/morti) che di solito è compito di un’agenzia, dell’anagrafe o delle parrocchie, ma dare un senso agli avvenimenti che si ripetono, dar voce ai segreti, comprendere il susseguirsi di sciagure o insuccessi.
“La sua Lettura chiarisce e guarisce i traumi e blocchi del passato, perchè tutto viene portato alla luce e si trasforma, ogni sua parte (fratellanza/sorellanza, nomi, professioni, eventi ) ha un significato preciso, nulla avviene per caso”.
La Lettura dell’Albero Genealogico e ‘ utile per comprendere perché è così difficile realizzarci in campo sentimentale, lavorativo e professionale e non si basa solo sulla costruzione grafica di un Albero con tutti gli Antenati ma si tratta di avere risposte e chiarimenti su cosa può essere successo in passato attraverso la propria “Storia Genealogica”.
Come si svolge una Lettura dell’Albero Genealogico? Il Consultante riceve via e-mail una Scheda contenente domande relative alla famiglia (composizione della fratellanza e quella dei genitori, nomi, destini di vita, malattie, cause di morte, ecc.) esponendo il Problema che desidera risolvere.
La Lettura serve a portare “verità e chiarezza” al problema esposto che per la Genealogia si ipotizza sia stato generato nelle generazioni passate. La Scheda compilata viene rispedita dal Cliente affinchè l’Albero sia impostato e ciò richiede qualche giorno di lavoro. Successivamente viene fissato l’incontro in presenza o online per la Lettura dell’Albero per gli approfondimenti del caso richiesto dal Consultante. Emergeranno dinamiche familiari scompensate, gli esclusi, i segreti di famiglia, gli impedimenti alla propria realizzazione e tanti altri dettagli utili e importanti. Durante la Lettura viene spiegato ed esposto l’Albero genealogico e i collegamenti con gli Antenati e i problemi che ne derivano. Successivamente vengono fissati ulteriori incontri per gli Atti di scioglimento e/o le Costellazioni familiari, se il consultante desidera “sciogliere” blocchi che sono emersi dalla lettura.
Ecco alcuni esempi di domande che mi chiedono per la Lettura degli Alberi genealogici:
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“Quando l’anima gemella non arriva”. È il caso di un nuovo Cliente, mai avuta una ragazza. “Proprio non ci so’ fare con le donne” mi confida.Buttiamo giù due dati per la Lettura del suo Albero e vedo subito da dove puo’ essere nato il problema, dalla famiglia di sua madre, gli zii sono tutti scapoli e non solo…..Ora so’ come posso aiutarlo.
- Perché si ripetono le stesse dinamiche nelle mie relazioni? Già dalla prima stesura dell’Albero e dal suo racconto emergono fatti importanti che impediscono alla Cliente di avere una relazione seria e duratura.
- Perché mi sento rifiutata dalla mia famiglia di origine e perché incontro persone sbagliate a cui legarmi affettivamente? Ed ecco che noto il ripetersi dei nomi simili sia da parte della famiglia della madre che del padre con eventi simili e ricorrenze legate alla morte di alcune persone sempre alla stessa data e qui comprendo alcuni legami pesanti che gravano sulla mia Cliente;
- Perché non riesco a realizzarmi nel lavoro ed ho sempre perdite di denaro o fallimenti? Da un’attenta analisi noto che le donne della famiglia hanno avute pesanti destini e che gli uomini hanno forti dipendenze, qui qualcuno di importante è venuto a mancare;
- Vorrei aiutare mio figlio, lo vedo in difficoltà. Dall’analisi dell’Albero emergono gravi ingiustizie e omertà da parte degli Antenati che hanno taciuto qualcosa di grave: un segreto arriva al figlio, danneggiandolo.
- Vorrei sposarmi ed avere una famiglia, ma non riesco a trovare la donna giusta per me. Qui troviamo una donna dimenticata, morta di parto, di cui non si è voluto più parlare ed una linea maschile un po’ libertina.
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Non riesco a vendere la mia casa e/o se la vendo ho sempre problemi con i nuovo acquirenti. Dal racconto si viene a scoprire che c’è stata un’ eredità mal spartita e un’esclusione di un’erede.
- Ho problemi ad una gamba e malgrado aver provato tanti tipi di cure fa sempre molto male che non riesco a camminare. Dall’albero troviamo un antenato poliomielitico che viene buttato fuori di casa ingiustamente e la scoperta di una doppia famiglia con figli illegittimi. Dopo la costellazione la gamba guarisce e la cliente riprende a camminare. Nel nostro Albero ci sono le nostre origini, le radici, le leggi conosciute e inconsce del clan familiare a cui apparteniamo. I pesi del passato ci vengono trasmessi attraverso una coscienza collettiva familiare. Se ci sono fatti traumatici nel passato questi vengono trasferiti nei discendenti come disagi fisici, malesseri psicofisici, incidenti e la persona sente di vivere una vita non sua. Anche i segreti familiari ci inducono comportamenti sabotanti, blocchi emozionali o reali nella carriera e nella realizzazione personale o sentimentale. Conoscere il nostro albero significa liberarsi, quindi scoprire i segreti di famiglia, reintegrare gli esclusi, onorare gli avi significa liberarsi dai pesi del passato e raggiungere il successo fisico, emozionale e professionale. Infine questo lavoro si avvale dell’aiuto anche delle Costellazioni familiari che aiutano a sciogliere ciò che l’albero mostra da sanare e Atti Liberatori che hanno il compito di guarire l’Albero.
- Per info La Farfalla Centro Olistico Cell 338 259 6413, conduce in presenza o online Daniela Sesti Consulente e Operatrice Olistica.
La psicologa Anne Ancelin Schutzenberger definisce la sindrome degli antenati una condizione psicologica per la quale le difficoltà psicologiche attuali derivano dal passato dei propri antenati. Secondo questa teoria i traumi fisici o psichici degli antenati vanno rintracciati e risolti per evitare che possano continuare a creare problemi ai discendenti;
Il lavoro terapeutico per superare la sindrome degli antenati consiste nel trovare il modo di interrompere la trasmissione di questa eredità psicologica negativa per liberare la persona che soffre ed evitare che ricada sugli altri discendenti.
Cerchiamo di spiegare meglio questa importante condizione psicologica andando a vedere cos’è la sindrome degli antenati, come riconoscerla, perchè si sviluppa, a quale teoria psicologica si riferisce e come si può superare.
La psicogenealogia: perchè il nostro albero genealogico è così importante?
Fin da bambini i genitori ci insegnano a riconoscere i membri della nostra famiglia vicini e lontani. Anche a scuola spesso le maestre aiutano i bimbi a ricostruire il proprio albero genealogico per aiutarli ad inserire la loro esistenza all’interno di un disegno più grande che li comprende.
Cogliere le appartenenze familiari è infatti un aspetto determinante nel processo di individuazione personale. Crescendo possono nascere ulteriori curiosità circa le proprie origini che possono essere soddisfatte attraverso i racconti di genitori, zii e soprattutto nonni i quali custodiscono il tesoro delle radici familiari.
L’albero genealogico però non è solamente una rappresentazione grafica dei legami familiari ma rappresenta anche il complesso intreccio di storie e di vicende personali che sono state vissute nell’arco di un tempo molto più lungo dell’esistenza di un singolo.
Per tutti questi motivi anche la psicologia ha cominciato ad interessarsi in modo sempre maggiore all’importanza che assumono i rapporti con i nostri antenati nello sviluppo della nostra personalità attuale.
A partire da queste considerazioni la psicologa Anne Ancelin Schutzenberger ha creato una disciplina chiamata psicogenealogia, un ramo specifico della psicologia applicata allo studio della genealogia umana.
In altri termini, la psicogenealogia collega la genealogia con la psicologia. Utilizza la conoscenza genealogica che abbiamo sulla nostra famiglia per comprendere meglio cosa sta succedendo nella nostra vita.
Da dove nasce la sindrome degli antenati?
La teoria della psicogenealogia si basa sulle osservazioni cliniche condotte dalla psicologa Schutzenberger e trova le sue basi nel concetto di inconscio collettivo elaborato da Carl Gustav Jung. Inoltre ci sono molti riferimenti alle concezioni di Jacob Levi Moreno e alla sua teoria dello psicodramma.
L’idea è quella di cercare nelle esperienze dei nostri antenati le origini dei nostri disturbi psicologici o malattie fisiche. Questa condizione chiamata sindrome degli antenati si basa sul fatto che ogni membro della famiglia conserva inconsciamente nella memoria un resoconto soggettivo di ciò che ha dato e ricevuto nel passato e nel presente e di ciò che darà e riceverà in futuro.
Ad esempio una persona che è stata più viziata dei suoi fratelli o che si è macchiata di un crimine può portare con sé un debito inconscio e trasmetterlo ai suoi discendenti per diverse generazioni future.
I segreti familiari e la sindrome degli antenati
Un altro concetto che si collega alla sindrome degli antenati riguarda i segreti familiari di cui parla lo psicoanalista francese Serge Tisseron.
Secondo questa teoria nella storia di ogni famiglia si verificano forme di occultamento intenzionale di porzioni di storie o di verità considerate indicibili o scandalose che riguardano uno o più membri della famiglia.
Omicidi, suicidi, figli illegittimi o malattie mentali possono colpire molte famiglie nel corso delle generazioni ma spesso si preferisce non parlarne. Questi segreti possono diventare veri e propri fantasmi che rimangono rinchiusi in una cripta dell’inconscio familiare ma che possono emergere influenzando il comportamento delle persone.
Un individuo quindi potrebbe agire irrazionalmente in determinate situazioni ma non riuscire a capire il motivo di questi comportamenti.
I fantasmi sono quindi una formazione dell’inconscio che può nascere da un segreto innominabile di un nonno o di un ascendente ed essere trasmessa inconsciamente attraverso le generazioni.
La costruzione del genosociogramma
Per riuscire a rintracciare le caratteristiche degli antenati lo psicogenealogista utilizza uno strumento noto come genosociogramma.
Si tratta di un albero genealogico che comprende i legami con i familiari fino a 5 generazioni ma che viene ricostruito su base soggettiva. Infatti le informazioni che occorrono per la sua realizzazione derivano dalla memoria del paziente il quale a sua volta può compiere un’indagine intervistando i propri familiari viventi.
Queste informazioni sono completate dagli eventi importanti della vita come ad esempio le professioni svolte dagli avi o i diversi luoghi di residenza ed arricchite da dettagli relativi alle date più significative come nascite, matrimoni e morti degli antenati.
La psicologa Schutzenberger ha individuato in diverse occasioni la presenza di ripetizioni di traumi nelle persone affette da cancro le quali ad esempio ricevono la diagnosi nel giorno dell’anniversario della morte di un nonno.
Ciò potrebbe anche spiegare perché alcune persone si sentono depresse in determinati momenti della loro vita senza aver alcun ricordo cosciente degli eventi traumatici vissuti dai loro antenati.
Il punto di partenza è l’esistenza di un inconscio genealogico al quale ogni membro di una famiglia è collegato e che contiene la memoria di tutto ciò che è accaduto nel passato. Ad esempio si indagano i modelli di coppia esistenti nella mappa familiare, i modi di affrontare i conflitti, l’interpretazione dei ruoli genitoriali nelle diverse generazioni e soprattutto la presenza di comportamenti patologici sul piano psicologico.
Si aiuta il paziente ad avere una visione molto più ampia rispetto ad una singola esperienza di vita e può imparare a riconoscere molti dei suoi sintomi come la ripetizione di modelli disfunzionali che ha ereditato geneticamente.
Nella maggior parte dei casi si tratta di rendere consci quegli antichi meccanismi patologici di cui il soggetto non ha alcuna consapevolezza in modo da potersene liberare e interrompere un circolo vizioso che si ripete da generazioni.
Quando si sviluppa la consapevolezza che i comportamenti disadattivi non sono altro che una replica di altre modalità avvenute nel corso delle generazioni precedenti i sintomi non hanno più motivo di esistere. Il risultato sarà quello di liberare se stessi ma anche i propri discendenti dalla sindrome degli antenati.
Come afferma il poeta statunitense William Faulkner ”Il passato non è mai morto” e possiamo ben comprendere questa persistenza del passato mentre ci immergiamo nel nostro viaggio psicogenealogico.